La curiosità a cura di Luca Maria Barani
Un giovane Reggiano pioniere di una nuovissima professione dell’antico
GIACOMO, UNO STORICO A DOMICILIO FRA DIMORE E CORTI RURALI D’ EMILIA
Giacomo Galli vive a Sant’Ilario d’Enza ed è laureando in archeologia, gli appassionati si rivolgono a lui per conoscere la storia della loro dimora, la minuziosa ricerca confluisce in un libro, realizzato per i proprietari pieno di documenti d’archivio, foto, disegni, indagini tecniche approfondite e testimonianze raccolte in prima persona. Per lo stupore dei padroni di casa.
Il mondo dell’antico? E’ pieno di futuro. Anche a livello lavorativo. Non serve molta fantasia a immaginarsi progettisti, arredatori, artigiani, raccoglitori di materiali antichi, antiquari…
Con un pizzico d’intraprendenza e d’entusiasmo ci si puo’ inventare una professione nuova di zecca. Come quella di di “storico a domicilio”. Non ne avevamo mai sentito parlare. Fin quando Marco Bertolini, il nostro esperto di porte antiche, ci ha raccontato di un suo brillante e giovane compaesano.
Lui si chiama Giacomo Galli, ha trent’anni e e vive a Sant’Ilario d’Enza (RE). Giacomo si occupa di antiche dimore e corti del suo scorcio d’Emilia. Ma non parliamo solo dei “soliti” castelli, dei “soliti” Palazzi nobiliari o delle “solite” costruzioni della storia altisonante di pertinenza delle soprintendenza e già oggetto di indagini “istituzionali”.
Giacomo -portavoce del rigore e delle consapevolezze maturate all’Università di Parma, nel corso di Laurea in Conservazione dei Beni artistici, con indirizzo archeologico- studia anche le costruzioni rurali della tradizione “minore” quelle che -pur incarnando la storia più genuina-, sincera e profonda di un territorio- sono additate come troppo “povere”, indegne di tutela e di studio.
Gli interlocutori -i “datori di lavoro” di Giacomo- sono i proprietari delle costruzioni in questione, gli appassionati d’antico che desiderano conoscere la storia della loro dimora ristrutturata o in attesa di restauro.
E’ lui che ha cercato le prime case nel reggiano e nel parmense. Ed è lui che ha bussato alla porta dei primi interlocutori. Poi, sulla scia del livello qualitativo raggiunto -e del passaparola- sono seguiti altri incarichi.
Di certo, quest’esperienza di “storico a domicilio” è un vero e proprio esperimento. “Sono ancora agli inizi. E sto cercando di capire se possa diventare un lavoro capace di garantirmi il pane quotidiano. E, non conoscendo gli sbocchi, non ho ancora aperto una partita Iva” ci ha rivelato Giacomo. Ma tanta intraprendenza merita di essere premiata.
Giacomo conduce le sue ricerche meticolose e insospettabilmente impegnative in sinergia con i committenti. E, alla fine del lavoro, consegna ai proprietari un vero e proprio libro (chiaramente non reperibile in libreria) che ripercorre la storia della casa, con documenti d’archivio, piantine, fotografie, disegni, raffronti esplicativi, indagini di tipo architettonico-murario, geologico e topografico, approfondimento sui materiali, sulle tecniche edilizie (malte e intonaci compresi), su aspetti poco conosciuti (Giacomo è un appassionato di graffiti e leggende) che caratterizzano la patina storica della costruzione studiata e -tocco prezioso- con testimonianze raccolte dalla viva voce della gente del luogo, dagli anziani, dei precedenti proprietari o addirittura dei loro discendenti.
Le ricerche sono accuratissime, rigorose e piene di curiosità inattese. I padroni di casa ne rimangono sempre sorpresi, addirittura sbigottiti: non immaginano che le pareti della loro casa antica possano nascondere tanta storia e tante possibilità d’indagine. Abbiamo avuto modo di verificarlo in prima persona, sbirciando alcune pagine di un libro di Giacomo riguardante una straordinaria dimora che conosciamo bene, visitata anni fa per CasaAntica.
L’esperienza di Giacomo -unica ed entusiasmante- doveva essere raccontata a tutti i costi sulle pagine di CasaAntica. Specie di questi tempi. Oggi più che mai, serve una sferzata d’energia positiva, un’esperienza capace di configurarsi come faro, come guida, come sprono per i giovani seri e preparati.
Di certo, non si può sorvolare su alcuni ingredienti:passione, intraprendenza, creatività, un pizzico di caparbietà (non è facile farsi avanti e presentarsi ai padroni di casa) e -soprattutto- serietà e preparazione. Perché non ci si può improvvisare “storici a domicilio”. Servono solide basi e consapevolezze culturali. Di Giacomo ci facciamo volentieri garanti.
E ci piace l’idea che la sua esperienza possa essere emulata da tanti giovani universitari e neo-laureati (in archeologia, in storia, in storia dell’arte, in architettura…) delle più svariate zone d’Italia (perché ogni regione, ogni provincia, ogni valle.
Ogni isola, ogni piccolo villaggio, ogni minuscolo scorcio dell’Italia “minore” ha tipologie costruttive, forme d’artigianato, aneddoti e storie a rischio d’oblio, da ricostruire e salvaguardare prima che sia troppo tardi).
Di meno bello c’è che qualche sprovveduto potrebbe provare a seguire maldestramente le impronte di Giacomo. Insomma: non vorremmo che gli amici di CasAntica incontrassero sulla loro strada uno storico a domicilio improvvisato..
Ci rassicura il fatto che queste ricerche, oltre ad una disciplina culturale adeguata, presuppongono una ferrea conoscenza del territorio d’appartenenza, letture impegnative, la frequentazione di archivi storici, dialoghi con esperti e con la gente del luogo.
Chi non ha strumenti adeguati si espone al ridicolo. E non è bello essere additati come furbastri, goffi e opportunisti a pochi chilometri da casa.
Con Giacomo si va sul sicuro.
Lui è il pioniere, l’antesignano, il capofila. Torneremo certamente a parlare di lui, fra l’altro sveglio e simpaticissimo, magari per un servizio dedicato ad una delle dimore da lui studiate.
Stavolta abbiamo pensato di presentarlo nel modo più libero e spontaneo, affidandogli un autoritratto autografo, a briglia sciolta (anche perché Giacomo, forte di studi letterari,scrive con una certa autorevolezza). E per chi volesse conoscerlo ancor meglio, c’è il sito web http://giacomogalli.blogspot.it
Autoritratto di Giacomo
Mi chiamo Giacomo Galli e sono un laureando in Archeologia all’Università di Parma. Sin da piccolo sono stato sempre appassionato di storia, arte, geologia e di molte delle discipline volte allo studio della natura e dell’uomo.
Ho visitato moltissimi borghi, musei, chiese e castelli, in Italia e all’estero. Ma è soprattutto la terra emiliana, dove sono nato, che ha stimolato molte delle mie ricerche e approfondimenti, indirizzati alla riscoperta di opere testimonianti l’inconfutabile presenza di antiche vite e modi di pensare.
Molti sono i progetti che ho presentato presso enti, fondazioni e comuni riguardanti la valorizzazione del territorio ponendo spesso l’attenzione, tra le altre cose, alla dialettica esistente tra un oggetto antico e la sua percezione storica sull’uomo contemporaneo. Ne può essere da esempio una mistra di installazioni artistiche a Veleia (PC) denominata “Voci dal Tempo”, da me ideata in collaborazione con la soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia Romagna, dove un gruppo di artigiani-artisti (me compreso), dopo aver studiato i materiali e la storia della città antica, ha trattola fonte d’ispirazione per realizzare delle opere da dislocare all’aperto nel sito archeologico.
Nel tempo mi sono comunque convinto che la valorizzazione e la salvaguardia di un’opera umana dipenda indissolubilmente anche da chi la possiede e la vive in prima persona.
Da qui il mio desiderio di lavorare presso proprietari di casa antiche o castelli, al fine di renderli partecipi il più possibile dell’immenso valore storico e comunicativo dei manufatti in loro possesso, auspicando così a un maggior stimolo per la loro conservazione.
Ogni cosa che visito è per me sempre una sorpresa. Infatti, non so mai cosa vi troverò entrandoci. L’unica cosa che so per certo è che, se anche avesse solo cent’anni d’esistenza, la fitta trama di esperienze vissute dagli uomini che li hanno avuto dimora ha indissolubilmente lasciato traccia di sé in tutti quegli elementi di cultura materiale presenti.
Il desiderio di ricerca e comunicazione è alla base del mio lavoro che, inizialmente esclusivo per il proprietario della dimora, vuole far luce su tutti quei connotati che valorizzano ogni abitazione antica.
Ponendomi ciò come obbiettivo, la ricerca sul campo integra quindi lo spoglio di documenti presenti nei catasti ed estimi antichi, lo studio topografico e geomorfologico del territorio, l’individuazione e l’elaborazione grafica delle fasi murarie, lo studio dei materiali e delle tecniche edilizie, eventuali analisi su malte o intonaci,su graffiti e su qualunque altra evidenza materiale.
Inizialmente presento ai proprietari una proposta di ricerca con tempi e costi, evidenziando tutti gli aspetti possibili da esaminare.
Ma fondamentale è comunque il loro contributo:sono loro, infatti, a chiedermi quali aspetti della ricerca devo approfondire.
In genere, propongo la mia ricerca sotto forma di un libro, curato esteticamente, con foto e disegni, che possa rispondere adeguatamente alle esigenze di chiarezza e semplicità comunicativa.
In tutti i casi desidero far capire al mio committente che, dal momento in cui deciderà di affidarmi il lavoro di ricerca sulla sua casa, sarà sempre seguito e soddisfatto nella sua curiosità.
Inoltre, è sempre necessaria la realizzazione di un consistente materiale fotografico su cui poter elaborare anche graficamente le mie ricerche.
Nel tempo sto cercando di ottimizzare sempre più le mie uscite sul campo, onde evitare inutili sprechi di tempo e denaro che potrebbero gravare negativamente sul costo finale delle mie indagini.
Al momento, essendo agli inizi del mio percorso, cerco di far conoscere il mio operato o direttamente, prendendo contati telefonici con i proprietari delle case in questione, oppure tramite il “passaparola” di loro amici e parenti. Per adesso le mie ricerche si sono focalizzate sul territorio emiliano.
Ma in futuro vorrei poter approfondire anche altri territori, perché alla base del mio lavoro c’è la volontà di ricerca e riscoperta di ciò che non si sa in partenza.
Tutto ciò lo faccio nella consapevolezza di voler impegnare tutto il mio tempo a disposizione. Per far bene e con onestà questo lavoro non bastano i cosiddetti “ritagli di tempo”.
Ogni nuovo incarico presenta sicuramente innumerevoli difficoltà legate alle esigenze dei proprietari o alle implicite difficoltà di studio e interpretazione delle evidenze materiali.
Ma è proprio ciò che rende il mio lavoro emozionante e ricco di nuovi spunti.
Questa mia particolare iniziativa è appena agli inizi. Ed è proprio lo studio di una dimora apparsa su un numero di CasAntica di qualche anno fa che ha permesso la realizzazione di una delle mie prime e migliori indagini di questo tipo.
Il proprietario è rimasto molto soddisfatto del lavoro. Tant’è che mi ha chiesto ulteriori indagini su questioni emerse durante il mio operato.
Grazie al consenso di questa committenza poi , sto avendo la possibilità di pubblicare questa ricerca su una rivista storica del mio territorio, mettendo ufficialmente in risalto diverse questioni precedentemente poco analizzate dalla storiografia locale.